top of page

I 5 “falsi miti” che ti hanno dato a bere sull’acqua in bottiglia.

Ciao,

 

È da un po’ di tempo che mi sveglio con una domanda che mi rimbomba nella testa.

 

Come siamo arrivati a spendere 3,5 miliardi di euro l’anno per acquistare acqua minerale, quando abbiamo quella gratuita che scorre già dal rubinetto della cucina?

 

Una risposta, semplice ma sensata, è che dalla pubblicità in tv, alla nostra tavola, è stato davvero un attimo.

 

Esistono cinque miti che ci hanno raccontato in TV per venderci l’acqua in bottiglia, che non trovano alcun riscontro nella realtà.

 

Lascia quindi che ti smonti queste cinque leggende, create ad hoc dalle agenzie pubblicitarie per venderti certe marche di acqua in bottiglia, che ti faranno dire “non la compro mai più!”.

Mito #1. È pura acqua di montagna.

Davvero un’acqua rimasta giorni – o mesi – a contatto con la plastica, può essere considerata fresca e pura come acqua di montagna?

 

E’ la stessa che troveresti durante una semplice passeggiata in montagna?

 

Non proprio.

 

Nel report e nelle scorse mail, ti ho già mostrato che se mettiamo a confronto un bicchiere d’acqua di bottiglia con uno di rubinetto, in pochi saprebbero riconoscere la differenza.

 

È vero che molto dipende anche dalla fonte da cui viene prelevata l’acqua, sia che finisca in bottiglia, sia che debba finire direttamente nella tua cucina.

 

Ma pensare di poter ritrovare la pura acqua di montagna all’interno di un recipiente trasparente fatto di petrolio e lasciato su magazzini o camion per giorni, esposto per mesi a luce e calore…

 

No, non è proprio pura acqua di montagna quella che è finita sulla tua tavola.

 

Questa falsa convinzione è legata ai messaggi pubblicitari con i quali vengono promosse le singole etichette.

 

C’è stato il caso di una marca d’acqua, venduta come "acqua di sorgente", la cui etichetta mostrava un lago, e montagne sullo sfondo.

 

Si è scoperto poi che l'acqua proveniva da un pozzo periodicamente contaminato, situato nel parcheggio di una struttura industriale, vicino a una discarica.

 

Solo quando un informatore statale ha riportato il fatto ai media locali dopo anni di lotte interne, le autorità hanno finalmente messo la parola fine all'uso di questa fonte.

 

Non facciamo nomi, ma è probabile che tu abbia sentito questa storia dai giornali.

Mito #2. È più controllata rispetto a quella del rubinetto.

Ad oggi l’85% delle acque di rubinetto proviene da fonti sotterranee sicure.

 

Inoltre, l’acqua di rubinetto è in realtà sottoposta a rigidi controlli e norme più restrittive rispetto a quella imbottigliata.

 

Infatti, l’acqua di casa - per essere dichiarata potabile - deve soddisfare 62 parametri di qualità chimica, fisica e batteriologica.

 

Per la minerale sono necessari molti meno controlli, e i limiti sono meno stringenti.

 

Anche se potrebbe sembrare un controsenso, la spiegazione è da ricercarsi nella legislazione di riferimento.

 

Sono in vigore, infatti, due direttive europee distinte: una che “governa” l’acqua destinata al consumo quotidiano via rubinetto, e una destinata a regolamentare le acque minerali (in bottiglia).

 

Il risultato è che l’acqua di rubinetto ha dei limiti più ristretti nelle concentrazioni di alcune sostanze, come ad esempio l’alluminio o il manganese, per citarne due.

 

Un esempio palese si ha poi con l’arsenico (esatto, il famoso veleno dei romanzi), la cui presenza è regolamentata, ma non vi è alcun obbligo di dichiararlo in etichetta.

 

Come se non bastasse, anche i controlli seguono delle tempistiche ben differenti.

 

Se le acque che compriamo vengono controllate ogni cinque anni, per legge, sempre per legge l’ispezione sulla rete di distribuzione dell’acquedotto cittadino da parte della Asl deve essere annuale, e addirittura settimanale nei centri abitati più piccoli.

Mito #3. Non inquina più di tanto, perché la plastica è riciclabile.

In Italia solo il 43% della plastica raccolta viene effettivamente riciclata!

 

Di questo abbiamo già parlato qualche mail fa.

 

Più della metà, quindi, finisce nelle discariche. E nei fiumi. E nei mari. E sulle spiagge.

 

Questo comporta un enorme dispendio di energia e combustibili fossili per lo smaltimento.

 

Quindi, ancora inquinamento!

 

Ma non solo.

 

Anche se buona parte della plastica viene incenerita, inquinando l’aria, e una minor parte viene riciclata, con enorme dispendio di risorse, resta comunque il grosso problema dello smaltimento illegale, legato alla sua dispersione nell’ambiente.

 

Tonnellate di plastica non biodegradabile stanno soffocando i mari e la fauna selvatica.

Mito #4. L’acqua in bottiglia non è poi così cara.

Proviamo a fare due calcoli.

 

Una bottiglietta di plastica può costare dai 0,40 € ai 0,75 €.

 

Sembra un prezzo irrilevante. In realtà stiamo parlando di un giro d’affari miliardario.

 

Sicuramente vantaggioso per le aziende produttrici, poiché pagano concessioni pubbliche irrisorie per l’imbottigliamento (nella maggior parte dei casi si tiene conto della grandezza della fonte presa in concessione, e non dei volumi d’acqua prelevati, come sarebbe più corretto).

 

Ma quindi, quest’acqua in bottiglia quanto ti costa?

 

Se consideriamo una media di 0,40 € a litro, con un consumo di 2 litri pro-capite al giorno, il prezzo da pagare è di 292 € all’anno per persona.

 

In una famiglia di 4 persone, la spesa ammonta a 1168 €. All’anno. Praticamente, ciò che potresti spendere per un viaggio per tutta la famiglia, viene speso per l’acqua in bottiglia.

 

Un mese o più di stipendio, che di fatto “regali” alle industrie delle acque minerali, per avere la stessa acqua che otterresti semplicemente aprendo il rubinetto di casa tua.

 

A cui devi sommare la spesa – obbligatoria - che ogni anno una famiglia media italiana fa per l'acqua pubblica: circa 376€. 

 

Pensi ancora di fare un affare, comprando l’acqua in bottiglia?

 

Ok, forse potresti pensare “Pago di più ma ottengo qualcosa che fa bene al mio corpo”.

Mito #5. Ha proprietà benefiche che le altre acque non hanno.

È vero quello che ci raccontano gli spot pubblicitari in televisione?

 

Non proprio (in fondo da quando la pubblicità in TV dice la verità?).

 

In primis, perché la provenienza è la stessa, sia che tu la beva dal rubinetto, sia che tu la beva dalla bottiglia.

 

Ma ci sono anche altri motivi che adesso ti spiegherò.

 

La pubblicità ha il suo peso nel guidare le scelte di noi consumatori.

 

Così hanno fatto credere che molti elementi presenti naturalmente nell’acqua minerale, siano nostri amici.

 

Ne abbiamo davvero per tutte le esigenze: l’acqua che stimola la diuresi, quella che “ti mantiene pulito”, l’acqua che elimina la cellulite e le particelle di sodio...

 

Intanto il consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) ha sottolineato che per mantenere la linea ed eliminare la cellulite non serve bere acque oligominerali.

 

Poi ribadisce il concetto che il calcio dell’acqua non favorisce i calcoli renali, anzi, le persone che soffrono di questo problema devono bere abbondantemente.

 

A tal proposito si sono pronunciati anche molti medici, tra i quali Silvano Monarca, docente di Igiene e Sanità Pubblica all’Università di Perugia, che ha dichiarato che il calcio contenuto nell’acqua di rubinetto ha una funzione protettiva per il sistema cardiovascolare.

 

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità elenca tutta una serie di malattie che possono insorgere se bevi acqua povera di calcio.

 

In particolare, su questi ultimi temi mi concentrerò durante il prossimo evento che ho deciso di condurre per divulgare i miei studi sull’acqua e sui metodi per eliminare per sempre i sacchi della differenziata pieni di bottiglie di plastica da casa tua.

 

Se non sei ancora convinto che tutto questo sia vero, ti invito personalmente a partecipare all’evento – gratuito - dove spiegherò il perché abbiamo queste convinzioni radicate e come le bottiglie di plastica stanno rovinando la nostra vita e quella dei nostri figli e nipoti.

 

Durante l’evento, approfondiremo i seguenti argomenti:

 

  • Perché dovresti proprio smettere di bere acqua prodotta dalle multinazionali.

  • Come riconoscere e non cadere vittima delle bufale dell’acqua depurata.

  • Come scegliere il depuratore più adatto alle esigenze della tua famiglia.

 

E in più, come personale ringraziamento per la tua partecipazione all’evento, ti riserverò un buono sconto fino a 500 euro per la tua prossima vacanza.

 

Esatto, fino a 500 euro di sconto per la tua prossima vacanza, senza nessun obbligo di acquisto di prodotti o servizi, o clausole in piccolo.

 

Ti basterà presenziare all’evento, e scoprire come gustare il sapore dell'acqua di sorgente, fresca e pura dal rubinetto di casa tua.

 

Perché questo regalo?

 

Siamo amanti dei viaggi, e siamo preoccupati dal dilagare della plastica che sta ricoprendo i nostri paradisi.

 

Prenota il tuo posto in prima fila all’evento e ti prometto che scoprirai come azzerare l’uso delle bottiglie di plastica, senza dover rinunciare alla bontà dell’acqua e continuando ad aiutare il pianeta a essere il posto sano e meraviglioso dove hanno vissuto i nostri nonni.

 

Ti assicuro che in fondo non è così difficile, se sai come farlo.

Attenzione però, l'evento è accessibile solo su invito.

Per ottenerlo,

oppure, contattami direttamente al numero verde:

NUMEROVERDE.png

800 82 25 65

Prenota subito il tuo posto in prima fila, e scopri il gusto dell'acqua di sorgente, fresca e pura dal rubinetto di casa tua.

bottom of page